Il bandoneo’n fu prodotto artigianalmente tra gli anni 1845-46 nella citta’ tedesca di Krefeld dal musicista e fabbricante di strumenti Heinrich Band (1821-1860) con lo scopo di ottenere uno strumento portatile il cui suono fosse simile a quello dei piccoli organi.
Questa invenzione diede al mondo musicale uno strumento nobile e di facile trasporto, motivo per cui fu adoperato nelle processioni religiose.
In seguito, sempre per le sue caratteristiche, fu utilizzato per eseguire musiche popolari e ballabili.
Si deve probabilmente all’ irlandese Thomas Moore l’ introduzione del bandoneo’n in Argentina e Uruguay, dove, grazie alla danza popolare del tango, esso e’ divenuto lo strumento piu’ diffuso nel Rio de la Plata.
E’ stato l’argentino Alejandro Barletta a restituire il bandeneo’n al repertorio classico negli anni quaranta facendo, inoltre progredire la tecnica dello strumento.
Il bandoneo’n e’ composto da due tastiere: 38 tasti per la mano destra e 33 per la mano sinistra.
questi 71 tasti ad eccezione di 12, emettono una nota quando si apre il mantice ed un’ altra quando lo si chiude, senza relazioni di tono o semitono.
La sue estensione e’ di quasi 5 ottave.
La particolare distribuzione dei tasti nei due manuali permette l’ esecuzione di accordi molto ampi che sarebbe impossibile con altri strumenti.