Molte sono le versioni esistenti in proposito: c’è chi  attribuisce la costruzione del primo rudimentale organetto al berlinese Buschmann verso il 1830, altri invece sostengono che l’inventore sia un anonimo pastore piemontese, altri ancora la maggioranza fanno risalire l’invenzione al viennese Damian.
Egli avrebbe inventato uno strumento dalle caratteristiche tecniche e musicali molto vicine a quelle della fisarmonica nel 1829.
Purtroppo non esistono documenti ufficiali che possano convalidare questa o quell’altra versione; il mistero rimane.
La fisarmonica è uno strumento ad ancia libera.
Viene definita ancia una sottile linguetta di metallo (argento, rame ottone, acciaio) o di canna generatrice diretta o indiretta del suono.
L’ancia viene fissata alla base di un piastrino metallico a forma rettangolare con una apertura centrale delle stesse dimensione della linguetta.
Questa sottoposta alla spinta dell’aria vibra liberamente ed emette un suono molto bello.
Il pregio dell’ancia libera è che variando la pressione dell’aria si può passare dal piano al fortissimo, senza che l’altezza del suono subisca variazioni.
Antenato della fisarmonica è il Tcheng (una specie di organo a bocca) usato già tre secoli a.c. dai cinesi.
Ancora oggi esiste in alcune zone del continente giallo.
In occidente solo verso il 1780, si cominciò a conoscere l’ancia libera.
Fu il francese Grenie, studioso di problemi tecnico musicali, ad applicarla al suo orgue-expressif.
La leggenda racconta che sia accaduto questo: nel 1863, l’austriaco Damian sarebbe capitato in pelligrinaggio al Santuario di Loreto; fece sosta una sera d’estate presso un casolare di Castelfidardo chiedendo di dormire per una notte. Il padrone di casa, un giovane contadino amante della musica, notò che lo straniero portava con se uno strano strumento e si incuriosì così tanto da penetrare di nascosto nella stanza dell’ospite per poter vedere e controllare quello strano strumento. Il giorno successivo, al mattino, chiese allo straniero di vendergli quello strumento e con poche moneto lo acquistò. Nei giorni successivi il contadino smontò pezzo per pezzo lo strumento e lo ricompose. Nella sua mente ravvisò in quella (cosa) un nuovo strumento musicale da perfezionare e lanciare in tutto il mondo.
Quel contadino si chiamava Paolo Soprani.
Fu lui il padre della fisarmonica italiana.
Poco dopo aprì una modestissima bottega artgiana a Castelfidardo.
Paolo Soprani aprì così la strada alla diffusione della fisarmonica nel mondo.