I piu’ antichi reperti musicali archeologici si possono datare alla media eta’ della pietra, l’ epoca dell’ uomo di Neanderthal (circa 50.000 anni fa).
Si tratta di semplici idiofoni di legno o di pietra a percussione, a rotazione, a raschio, o di legni legati a spaghi, il tutto atto comunque a generare non suoni veri e propri ma fragori e fruscii.
Nel VI secolo A.C. Pitagora, per scopi scientifici realizza il monocordo.
Esso era costituito da una tavola armonica su cui era posta una corda in trazione.
Dal monocordo sono derivati i vari strumenti a corda che oggi conosciamo con i nomi di spinetta, virginale, clavicembalo.
Questi strumenti si suonavano mediante plettri mossi da una tastiera.
Ma il vero predecessore del pianoforte può essere considerato il clavicordo, le cui corde, tramite la tastiera, venivano percosse e non pizzicate.
Nel 1702 il fabbricante di cembali Bartolomeo Cristofori nato a Padova il 4 maggio 1655 diede vita al vero e proprio pianoforte da lui chiamato clavicembalo con il piano e il forte.
La geniale creazione del Cristofori, guardata con indifferenza dai connazionali, fu invece ripresa dal germanico Gottfried Silbermann che vi apportò ulteriori perfezionamenti.
Da allora questo meraviglioso strumento chiamato inizialmente anche fortepiano, andò via via migliorando fino ad arrivare alla perfezione attuale.
Ed è molto triste dover constatare che una invenzione così geniale nata in Italia sia stata diffusa nel mondo dalla Germania che è considerata la vera patria del pianoforte.
Nel 1732 Bartolomeo Cristofori muore a Firenze, in povertà e abbandonato da tutti.
Come in Italia il pianoforte nacque, così pure in Italia vide la luce il primo pianoforte verticale costruito dal sacerdote toscano Domenico Del Mela nel 1738, ma questa idea, rimasta per lungo tempo isolata, venne ripresa solo 1800 in Inghilterra dall’americano Isaac Hawkins.
Nel 1770 Muzio Clementi scrive la prima musica per pianoforte (le tre sonate opera 2).
Nel 1802 Thomas Loud presenta un pianoforte verticale con corde diagonali.
Nle 1821 il francese Erard inventa il doppio scappamento che costituisce la vera importante innovazione tecnica rispetto al prototipo del Cristofari.
Nel 1826 Pape (Parigi) sostituisce la pelle dei martelli con il feltro.
Nel 1859 Steinway brevetta in America il suo primo grande telaio di un solo pezzo di ghisa per pianoforte a coda.
Nel 1874 Steinway introduce il pedale tonale.
Nel 1910 è in gran voga il pianoforte automatico o autopiano.
Nel 1965 a luogo a Berlino il primo Congresso Internazionale del pianoforte cui partecipano fabbricanti, commercianti, tecnici e docenti.
Attualmente fabbriche di pianoforti esistono in quasi tutte le nazioni; le maggiori e più note si trovano in Germania, Stati Uniti d’America, Giappone, Inghilterra, Francia, Italia, Svizzera, Cecoslovacchia, Olanda, Finlandia, Russia, Corea, Cina, Taiwan, ecc…